LINEE GUIDA PER CONTATTARMI E IL MIO RAPPORTO CON LE EMAIL
In generale, le linee guida di Scott Hughes per contattare un docente valgono anche per me. A parte questo, di sotto trovate più dettagli sul mio rapporto con le email, che potreste voler tenere a mente se non ricevete alcuna risposta da me. Come scrive Scott, non applico queste regole per essere uno str***o (anche se non ho mai detto di essere una brava persona): semplicemente, se non lo facessi, non avrei tempo di fare niente.
Come docente, il mio tempo è estremamente limitato, e come tale lo progetto gelosamente. L’equilibrio tra vita e lavoro è ancora più importante per me (specialmente con una bimba piccola), e come tale proteggo il tempo che spendo con la mia famiglia ancora più gelosamente. Sebbene le email siano il modo più facile di contattarmi, sono anche la più grande minaccia ai due elementi precedenti, e di conseguenza le tratto con estrema cautela.
In breve, controllo la mia email solo una volta al giorno Lun-Ven (intorno alle 4 orario italiano), e la processo in circa 30 minuti: il resto del tempo, la mia posta in arrivo è messa in pausa tramite Inbox Pause, e ricevo email solo da un gruppo di indirizzi accuratamente selezionati (la maggior parte degli indirizzi in questa whitelist finisce in unitn.it, e sono quelli dai quali in genere potrebbe essere richiesta azione rapida). Non controllo mai la mia email nei weekend, o in vacanza, e non ho la email sul telefono.
Potete facilmente immaginare che quando spauso la mia email, la casella di posta in arrivo è strapiena di email, che quindi sottopongo a triage in base alla priorità, il che implica che molte vengono eliminate - questo è particolarmente vero quando torno dalle vacanze (durante le quali la mia email è fondamentalmente l’orizzonte degli eventi di un buco nero). Dato che questo triage viene eseguito velocemente, c’è una classe di email che di solito vengono eliminate istantaneamente (a parte email crackpot che discutono l’ultima teoria del tutto dell’autore - sono molto contento per voi ma non me può fregare di meno): email oscenamente lunghe da un mittente che non conosco, che arrivano al punto (se ci arrivano) dopo tanti paragrafi, con un oggetto poco informativo, o a volte persino senza oggetto. Non sono uno str***o, ma se non ti conosco e mi contatti, devo essere in grado di capire velocemente cosa mi stai chiedendo, e se devo perdere più di 30 secondi nel farlo, eliminerò la tua email senza pensarci due volte.
Spesso ricevo email da studenti riguardanti tirocini nel mio gruppo, progetti di ricerca a breve termine, posizioni visitanti, e via dicendo: con rarissime eccezioni, e a meno che non ci sia una relazione di ricerca preesistente (e non più di un grado di separazione accademica), la risposta è sempre e invariabilmente no, perché la mia priorità come docente di Trento è di supervisionare studenti di Trento. Inoltre, domande generiche sul fare il dottorato nel mio gruppo non riceveranno risposta se ho l’impressione che stai solo inviando queste email a N>>1 professori, semplicemente cambiando il nome del professore o del posto (e a volte neanche quello). Per esempio, una volta ho ricevuto una email con un’espressione di interesse per lavorare con me al Weizmann Institute, e un’altra volta una email indirizzata a “Dear Prof. Chris Clarkson” - va senza dirsi che non ho risposta a nessuna delle due, e neanche a nessuna delle tante “Perché non mi stai rispondendo” email di follow-up nell’ultimo caso. Infine, rispondo al telefono di ufficio solo se la chiamata viene da un interno dell’Università di Trento o se riconosco il numero.